Monte Everest

Monte Everest

Con la sua altitudine di 8848 metri, il Monte Everest è la montagna più alta del mondo.

Si trova sulla cresta della catena montuosa dell’Himalaya, che si estende attraverso il Nepal e il Tibet.

La prima spedizione a raggiungere la vetta è stata quella che ha portato in cima il neozelandese Edmund Hillary e lo sherpa nepalese Tenzing Norgay nel 1953.

Da allora, più di 4.000 alpinisti hanno completato l’impresa, nonostante si tratti di una delle più grandi sfide di Madre Natura.

Informazioni generali sull’Everest

Monte Everest

Si stima che la genesi dell’Everest risalga a circa 50 milioni di anni fa, quando la placca indiana e quella eurasiatica si sono scontrate, formando la catena dell’Himalaya.

Il nome

Il Monte Everest è stato identificato in passato con diversi nomi, come quello tibetano “Chomolungma” (che significa Dea madre del mondo) e quello nepalese “Sagarmatha” (che equivale a Dio del Cielo).

Il suo attuale nome è invece legato al geografo britannico Sir George Everest, che nel 1841 stimò per primo l’altezza della montagna utilizzando la tecnica trigonometrica.

La misurazione

La prima misurazione ufficiale della vetta è stata effettuata nel 1852 dal matematico indiano Radhanath Sikdar. nell’ambito del progetto inglese denominato. Great Trigonometrical Survey.

Tale progetto aveva l’obiettivo di mappare tutta l’India e di misurare i giganti himalayani.

Lo scienziato identificò il Peak XV come il punto più alto della regione, ritenendo che fosse anche con tutta probabilità la vetta più elevata del mondo.

Tuttavia la misura fu divulgata solo nel 1856 da Andrew Waugh, l’ufficiale britannico che sovrintendeva quella missione. La sua altezza è stata misurata di nuovo nel 1954 utilizzando moderni strumenti di calcolo.

La configurazione

L’Everest è una montagna a forma di piramide triangolare con tre pareti posizionate a nord, est e sud-ovest. Ha una vetta piatta e una parte inferiore con pendii ripidi, chiamati colli nord e colli sud.

La parte inferiore del rilievo è costituito da una serie di altipiani che si estendono fino al limite inferiore dell’Himalaya.

La posizione

La posizione dell’Everest è molto particolare. Si trova a cavallo della linea di confine tra il Nepal e il Tibet, in una regione chiamata “Triangolo di neve”.

Offre agli scalatori un accesso relativamente facile da entrambi i lati.

Le imprese

L’Everest è diventato una meta popolare nel 1953, quando Edmund Hillary e Tenzing Norgay sono riusciti a raggiungere la cima.

Da allora centinaia di alpinisti hanno scalato la montagna, che ancora oggi rappresenta una grande sfida.

Si stima che dal 1922 ad oggi siano circa 3mila le persone morte nel tentativo di arrivare in cima.

Il tasso di mortalità è del 4,3%, con circa 7 decessi ogni 1000 alpinisti.

La scalata del Monte Everest

Monte Everest

Qual è la stagione migliore per l’arrampicata?

Il periodo migliore per arrampicarsi sull’Everest è tra aprile e maggio, quando le condizioni meteorologiche sono più stabili e la visibilità è buona.

Durante questi mesi inoltre la neve è più compatta e le temperature sono maggiormente miti, rendendo l’impresa più sicura.

Come arrivare

Se decidi si scalare l’Everest, la prima cosa da fare è organizzare un viaggio in Nepal.

Una volta arrivati a Kathmandu, è necessario richiedere un permesso governativo per l’ascensione.

L’itinerario di solito include una serie di tappe, tra cui voli da Kathmandu a Lukla, trekking a Namche Bazaar e in seguito al Campo Base dell’Everest.

Una volta arrivati al campo base, è necessario effettuare una serie di spedizioni alpinistiche per raggiungere la vetta.

Chi allestisce il campo base?

Il campo base dell’Everest è generalmente organizzato da guide alpine professioniste e guide turistiche che accompagnano i gruppi di scalatori.

Spesso è richiesto l’aiuto di portatori locali per trasportare tutta l’attrezzatura necessaria, oltre allo zaino sci alpinismo.

Una volta raggiunto il campo base, gli alpinisti possono decidere di posizionare una tenda o di affittare delle capanne che sono già allestite sul posto.

Dove soggiornare prima dell’impresa

Ci sono molte guest house e hotel in cui è possibile soggiornare prima della scalata all’Everest.

Queste strutture includono Kathmandu, Lukla e Namche Bazaar in Nepal oppure Tingri e il Monastero di Rongbuk in Tibet, oltre che naturalmente il Campo Base Everest in Nepal.

Quanto costa scalare l’Everest

Scalare l’Everest ha un costo molto variabile. Può comportare un investimento da 10.000 a 30.000 dollari (indicativamente da poco più di 9.000 euro a circa 28000 euro), a seconda di quanto supporto si richiede.

Il prezzo finale dipenderà dal pacchetto di servizi che si sceglie, tra cui guide, trasporto, cibo e alloggio, oltre a permessi e visti per l’entrata in Nepal.

Come prepararsi per scalare l’Everest

La scalata dell’Everest richiede una preparazione fisica e mentale ai massimi livelli.

Per arrivare in vetta è necessario infatti superare altezze vertiginose, affrontare condizioni meteo difficili ed essere in grado di gestire la scarsità di ossigeno e di cibo.

Si potrebbero anche incontrare creature selvatiche, come gli yak.

Numerose sono anche le sfide psicologiche, come la solitudine, la tensione, la paura e lo stress.

È quindi necessario seguire un corso di addestramento sull’arrampicata e sull’alpinismo per acquisire le competenze necessarie per affrontare l’ascensione.

Allo stesso tempo, è importante seguire una dieta adeguata.

Tra l’attrezzatura necessaria per effettuare l’impresa ci sono anche le bombole di ossigeno, da utilizzare durante le fasi più difficili della scalata per aiutare a prevenire il mal di montagna.

Cosa si prova a scalare l’Everest

Scalare l’Everest può essere un’esperienza assolutamente gratificante, ma anche incredibilmente complessa.

Si possono incontrare condizioni meteorologiche estreme, sbalzi di temperatura, altitudini molto elevate, carenza di ossigeno, stanchezza fisica e mentale e una serie di ostacoli imprevedibili.

Tuttavia, la vista dalla vetta dell’Everest offre un impagabile senso di realizzazione e appagamento interiore. È la consapevolezza di aver superato una sfida estrema, una sensazione difficile da immaginare.

Livelli di difficoltà

Monte Everest

La scalata del monte più alto del mondo presenta vari livelli tecnici di difficoltà.

Per prima cosa c’è la fase di preparazione, che prevede un allenamento fisico adeguato, la conoscenza della montagna, dei suoi percorsi e della sua storia, nonché la scelta dell’attrezzatura da portare con sé.

Un’altra difficoltà è rappresentata dall’altitudine, in particolare quando si superano i 5mila metri.

Anche se il clima è piuttosto stabile, la mancanza di ossigeno può diventare un problema di vitale importanza.

C’è poi la difficoltà di affrontare la neve e le rocce, soprattutto durante il tratto finale. La neve può essere molto profonda e le rocce possono essere scivolose. Inoltre, i pendii più ripidi possono richiedere un’attrezzatura specifica e un elevato grado di capacità tecnica.

Curiosità sul Monte Everest

Monte Everest

  • Il Monte Everest ha due picchi principali: il picco sud (8.749 metri) e il picco nord (8.848 metri)
  • Ci sono sei vie principali per raggiungere la vetta. Quella più accessibile si trova sulla parete sud ovest in territorio nepalese, mentre le pareti nord ed est sono cinesi
  • Il clima del Monte Everest è estremamente freddo, con temperature che vanno da -20°C a -60°C
  • Si stima che ci siano circa 200 cadaveri sulle sue pendici, inclusi quelli dei due scalatori più famosi: i primi che hanno tentato la scalata fino alla cima nel 1922, George Mallory e Andrew Irvine
  • La prima donna a raggiungere la vetta del Monte Everest è stata Junko Tabei nel 1975
  • La parola sherpa viene comunemente associata ai portatori che accompagnano le spedizioni alpinistiche sulle montagne più alte del pianeta, dell’Himalaya e del Karakorum; in realtà è il nome proprio di un gruppo etnico delle montagne del Nepal
  • C’è una stazione meteorologica sul Monte Everest che viene utilizzata per rilevare costantemente i dati climatici

Conclusioni

Non è necessario essere un alpinista professionista per scalare l’Everest. È importante però prepararsi in modo adeguato, con un allenamento intenso che prevede esercizi di resistenza e di acclimatazione alle rigide condizioni meteo di alta quota.

Si raccomanda in ogni caso di affidarsi a una guida alpina esperta che abbia una conoscenza approfondita delle difficoltà tecniche che si possono incontrare in alta montagna e sappia come superarle in modo consapevole e sicuro.

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