Le 13 montagne più difficili da scalare al mondo

L’alpinismo, si sa, non è un gioco da ragazzi e non è nemmeno una pratica per deboli di cuore, ma una sfida per i più audaci proprio perché si tratta di un’attività estremamente rischiosa e con alti tassi di mortalità.

Naturalmente i pericoli si possono trovare dietro l’angolo in maniera inaspettata anche nella quiete quotidiana, ma l’alpinismo ne prevede un concentrato divenendo un’attività imprevedibile anche per i più esperti.

Gli alpinisti devono affrontare minacce come una possibile valanga, il rischio di ipotermia e congelamento oltre a rimanere sospesi, attaccati a una corda da arrampicata, anche migliaia di metri sopra il suolo su alture vertiginose.

L’adrenalina fa da carburante e certamente si tratta di una delle attività più emozionanti che esistano ma solo se si è esperti, allenati e si ha conoscenza e familiarità con l’habitat che ci si accinge a sfidare.

Non basteranno la giacca da sci, i pantaloni da sci, il casco da arrampicata e le scarpe da rampicata su roccia, ma servirà principalmente una buona dose di coraggio e destrezza.

Allora se volete partire all’avventura esplorando le mete più emozionanti e pericolose che ci siano armatevi di tutto il necessario, di giacca inverale, stivali invernali e un cuore impavido!

1. Annapurna

Annapurna

La prima scalata di questa montagna del Nepal è avvenuta nel 1950 e da allora è stata scalata da più di 130 persone di cui 53 sono morte, purtroppo, nel compiere l’impresa.

L’alto tasso di mortalità di questo gigante roccioso fa di Annapurna, che rappresenta la decima montagna più alta del mondo, la più statisticamente pericolosa tra le cime da 8000 metri.

2. K2

K2

Il K2 rappresenta la seconda montagna più alta del mondo e tra gli scalatori è conosciuta come una delle montagne più pericolose, impegnative e tecnicamente difficili da scalare al mondo.

Anche le ascensioni compiute attraverso la via più semplice richiedono il passaggio attraverso un complicato ghiacciaio e l’ascesa di ripide sezioni di roccia passando tra blocchi e colonne di ghiaccio chiamati seracchi che potrebbero collassare improvvisamente e rappresentare un reale pericolo per la vita.

3. Nanga Parbat

Nanga-Parbat

Il Nanga Parbat, ubicato in Pakistan, con i suoi 8.126 metri rappresenta la nona vetta più alta del mondo e in termini di difficoltà tecniche può competere col sopra citato K2.

Per l’alto numero di vittime reclamate, questa montagna viene soprannominata “killer mountain” o “mangiatrice di uomini”, infatti l’ascesa è estremamente ardua: basti pensare al percorso della prima salita che segue una stretta e difficile cresta fino alla cima.

Sul lato sud-sudest poi è presente la parete Rupal, decisamente scoscesa e che rappresenta la parete montuosa più alta del mondo con i suoi 4.500 metri di dislivello dalla base alla cima.

4. Kangchenjunga

Kangchenjunga

Un’altra montagna col più alto tasso di mortalità è il Kangchenjunga ubicata al confine tra il Nepal e lo Stato indiano del Sikkim e rappresenta anche la terza montagna più elevata del mondo con i suoi 8.586 m.

Quando si osservano i tassi di mortalità sulle montagne più pericolose del mondo, si può notare come nella maggior parte dei casi questo tasso diminuisca col tempo, ma non è il caso del Kangchenjunga.

Negli ultimi anni i tassi di mortalità sono cresciuti raggiungendo il 22% e questo a causa delle frequenti valanghe e delle condizioni meteorologiche estremamente ostili che caratterizzano questa pericolosa montagna.

5. Monte Eiger

Monte-Eiger

L’Eiger è una montagna svizzera appartenente al complesso delle Alpi barnesi, alta 3.967 metri  è divenuta particolarmente nota per la sua parete nord o “Nordwand”, obiettivo leggendario ed estremamente pericoloso per gli alpinisti sopratutto durante gli anni ‘30.

Anche se è stato scalata per la prima volta nel 1938, la parete nord continua a rappresentare una sfida estrema per gli scalatori anche più esperti per via delle difficoltà tecniche e della caduta di pesanti massi che colpiscono il viso.

A causa della sua difficoltà la parete nord ha conquistato il soprannome di “Mordwand” o “Parete Assassina”.

6. Il Cervino

Il-Cervino

Questa montagna iconica a confine tra Italia e Svizzera alta 4.478 metri, rassomiglia a un corno che emerge dalle valli circostanti e presenta uno dei più alti tassi di mortalità rispetto a qualsiasi altro picco nelle Alpi.

Tale pericolosità è data da una serie di fattori tra cui difficoltà tecniche, prevalenza di valanghe, caduta di massi e forte sovraffollamento sulle rotte durante le stagioni di punta: si erge, infatti, attorno ad esso il comprensorio sciistico Matterhorn Ski Paradise.

7. Monte Vinson

Monte-Vinson

Il Monte Vinson, montagna più elevata dell’Antartide: alta 4.892 metri, lunga 12 km e larga 13 km, appartiene alla catena del Sentinel Range ed è una delle “Sette Cime” della Terra.

Certamente questa vetta non si distingue per l’altezza, la difficoltà tecnica o il tasso di mortalità, ma la sua posizione isolata combinata al freddo estremo e al clima imprevedibile dell’Antartide lo rendono un’impresa decisamente seria.

Anche un banale incidente in queste condizioni climatiche potrebbe essere disastroso per la riuscita dell’impresa e potenzialmente fatale.

8. Baintha Brakk

Baintha-Brakk

Il Baintha Brakk altrimenti nota come Ogre è una montagna scoscesa del Pakistan, alta 7.285 metri è considerata anche una delle montagne più difficili da scalare al mondo.

Proprio per la sua pericolosità tra la prima scalata avvenuta nel 1977 e la seconda avvenuta nel 2001, sono trascorsi ben ventiquattro anni!

Uno dei primi impavidi a scalarla fu Doug Scott, il quale durante la discesa si ruppe entrambe le gambe e ciò lo costrinse a strisciare nel pieno di una tempesta verso il campo base della sua squadra.

9. Monte Everest

Monte-Everest

Il primo posto delle vette più alte del Pianeta è occupato dal monte Everest con un’altitudine di 8.848 metri, situato nella catena dell’Hymalaya a confine tra Nepal e Cina fa parte delle cosiddette “Sette Cime”.

Tantissime persone hanno scalato la montagna più alta del mondo con una media di 50 persone o più che raggiungono la vetta in un solo giorno, ma il record di maggio 2019 è di 885 persone di cui 11 hanno perso la vita.

L’alto numero di visitatori crea congestione che, combinata all’altitudine estrema dell’Everest, rende quest’ultimo una meta innegabilmente pericolosa, ma l’esperienza è sicuramente indimenticabile.

10. Denali

Denali

La montagna più elevata del continente nordamericano e situata in Alaska è il monte Denali o McKinley con la sua altezza di 6.190 metri, ed è anche la terza montagna più alta al mondo.

La latitudine di questa montagna rende l’atmosfera che la circonda molto più sottile rispetto a quanto non sarebbe all’equatore e ogni anno l’altitudine, il clima e le temperature ostili rappresentano un serio pericolo per gli scalatori.

A causa di queste condizioni fisiche e climatiche la scalata del Denali presenta un tasso di successo pari al 50% circa e più di 100 scalatori sono morti nel tentativo di raggiungere la vetta.

11. Fitz Roy

Fitz-Roy

In Patagonia, nel confine tra Argentina e Cile è situato il monte Fitz Roy conosciuto anche come Cerro Chalten che si eleva per 3.405 metri sopra il livello del mare.

La cima di questa montagna è circondata da ogni lato da ripide pareti rocciose che presentano delle non trascurabili difficoltà tecniche durante l’ascensione e per questo motivo per decenni è stata considerata una delle montagne più difficili del mondo.

Ancora oggi il clima imprevedibile della regione in cui è situata la montagna e il suo isolamento la rendono estremamente pericolosa da scalare, di conseguenza potrebbe esserci esclusivamente una singola ascensione di successo in un anno.

12. Siula Grande

Siula-Grande

Questa imponente montagna si trova nelle Ande Peruviane e presenta un’altitudine di 6.344 metri, ha una seconda cima di 6.260 metri ed è composta da pareti a sud e a ovest.

La prima scalata di questa montagna è avvenuta nel 1936 da parte dei teschi Arnold Awerzger e Erwin Schneider, ma ciò che l’ha resa famosa è il libro “La morte sospesa” (Touching the void) di Joe Simpson che narra la scalata che l’autore e il suo compagno Simon Yates compirono nel 1985 e da cui è stato tratto anche un film.

I due scalatori compirono un’impresa mai realizzata prima poiché raggiunsero la vetta aprendo una nuova via sulla parete del lato a ovest, ma decisero poi di ridiscendere per la cresta nord, via precedentemente aperta dai primi scalatori nel ‘36.

La discesa dei britannici Simpson e Yates fu estremamente pericolosa, infatti Simpson precipitò rompendosi una gamba e Yates dopo aver fatto di tutto per salvare l’amico fu costretto, per salvare almeno se stesso, a recidere la corda alla quale si trovava appeso, su un precipizio, Simpson.

Per quanto abbia rischiato la morte anche Yates, egli riuscì alla fine a tornare al campo base divorato dal rimorso per aver abbandonato il suo amico, ma con grande sorpresa dopo alcuni giorni anche quest’ultimo, nonostante fosse precipitato per 100 metri, riuscì a raggiungere il campo base sano e salvo.

13. Monte Bianco

Monte-Bianco

Un altro contributo europeo alla lista delle montagne più difficili del mondo è dato dal Massiccio del Monte Bianco situato in Val d’Aosta e che con i suoi 4.808 metri rappresenta la montagna più alta del continente Europeo.

La sua prima scalata risale al lontano 1786 da parte di Jacques Balmat e Michel Paccard e questo momento ha dato vita a quello che al giorno d’oggi è considerato l’alpinismo moderno.

Si tratta di una delle montagne più trafficate al mondo registrando una presenza di circa 20.000 persone all’anno, ma anche i tassi di mortalità sono elevati: sono morte tra le 6.000 e le 8.000 persone con stime di 100 morti l’anno.

Questo perché anche questa montagna non è priva di rischi, anzi vi sono frequenti valanghe e cadute di massi tali da rendere il Monte Bianco la montagna col più alto tasso di mortalità in Europa.

In una vita breve come quella umana, le emozioni intense rappresentano l’alimento favorito dai più audaci: per questo se siete intenzionati a scalare una di queste montagne armatevi di coraggio e prudenza.

Vi auguriamo una splendida avventura e vi aspettiamo al prossimo articolo!

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